Il documento che segue, redatto da L'A.R.C.A., Italia Nostra e Firenzeintralice Aps, è stato recentemente inviato al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli.
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Quando negli anni ’80 i Verdi di Bagno a Ripoli si battevano contro la cementificazione del territorio ripolese era per mettere in evidenza non solo il danno ambientale ma anche le storture della rendita fondiaria.
Quando un’amministrazione pubblica, in questo caso il comune, rende edificabile un terreno agricolo ne aumenta il valore; si pensi che il valore al metro quadro di un terreno agricolo da 10 euro può salire fino a 1000 euro.
Il proprietario, così, si arricchisce senza aver speso una goccia di sudore e senza pagare tasse per il plusvalore che questo comporta: una profonda ingiustizia sociale oltre che un danno ambientale ed erariale.
Noi oggi abbiamo ulteriori motivi per controbattere le nuove edificazioni: il danno ambientale che il consumo di suolo implica e il decremento demografico che spinge necessariamente verso il riutilizzo degli edifici esistenti.
Il suolo non è una superficie, è quello spessore vitale grazie al quale mangiamo, respiriamo, beviamo e ci curiamo, è la pelle del nostro Pianeta e lo stiamo divorando ogni giorno. Quando lo impermeabilizziamo causiamo disastri idrogeologici immensi, perché il suolo perde anche la funzione di trattenere l’acqua; inoltre, un terreno cementificato e asfaltato rilascia molto più calore del terreno naturale, aggravando gli effetti delle sempre più intense ondate di calore estive.
Di suolo naturale ce n’è sempre meno e facciamo troppo poco per tutelarlo. Queste associazioni, in coordinamento con altre associazioni e forze politiche, già nel 2021 presso il giardino dei Ponti hanno fatto una manifestazione di una intera giornata per spiegare ai cittadini le intenzioni dell’amministrazione Casini di consumare suolo per nuove abitazioni e per edifici relativi ad attività terziarie, quando esistono numerosi edifici, anche ex fabbriche, in vendita o in affitto. Senza parlare poi dell’idea di costruire una nuova sede per la Scuola Americana in una zona collinare ed il cui vicino torrente Rimezzano lo scorso mese di marzo è straripato interessando anche l’Oratorio di Santa Caterina. In quella giornata fu proposta una petizione che raccolse quasi 900 firme di cittadini residenti con la quale veniva richiesto all’Amministrazione Comunale di sospendere qualsiasi tipo di consumo di suolo che non corrispondesse ad una reale e ponderata necessità pubblica e comunque si desse priorità al recupero degli edifici.
Tale richiesta fu solo in parte ascoltata, perché il nuovo Piano Strutturale ed il Piano Operativo approvati nel luglio 2023, oltre al il recupero di edifici esistenti, continuano a prevedere anche il consumo di nuovo suolo.
Recupero dell’esistente:
- 22 appartamenti nell’area ex Omnes,
- 7 appartamenti dall’edificio ex Telecom all’Antella,
- 16 appartamenti dall’ex Outlet all’Antella
- un numero ancora indefinito di appartamenti ricavati dalla ristrutturazione di Villa Monna Giovannella e di Villa Pedriali.
Ma allora perché si prevedono ben 50 nuovi appartamenti nel Pian di Ripoli? Ed altri 18 ad Antella, ed altri ancora ad Osteria Nuova già tartassata dalle costruzioni in corso? Dato il decremento demografico ormai evidente da almeno un ventennio non comprendiamo a cosa serviranno tutti questi appartamenti.
In tutto questo, tra l’altro, vi è solo un piccolo intervento di 800 mq. per edilizia residenziale pubblica, l’unica che potrebbe giustificare nuovi interventi edificatori.
Lo stesso dicasi per le grosse volumetrie destinate a nuovi centri direzionali oppure ad edifici artigianali ed industriali: quanto è stata valutata la possibilità che tali esigenze potessero essere soddisfatte dai capannoni esistenti sul territorio alcuni anche in stato di abbandono da decenni?
Per questo noi ci rivolgiamo a questa nuova Amministrazione affinché abbia il coraggio e la lungimiranza di cancellare le proprie previsioni edificatorie e lo faccia rapidamente, prima di doversi trovare a fronteggiare emergenze ancora più gravi di quelle passate; ogni istituzione infatti deve fare propria parte, non possiamo più permetterci di aggravare i cambiamenti climatici in atto che mettono in pericolo le nostre vite ed il nostro territorio.
Le alluvioni e le ondate di calore, ormai sempre più frequenti ed intense, sono la giustificazione più logica che un comune può addurre, senza timore di ricorsi legali, per ritornare sui propri passi modificando gli strumenti urbanistici in vigore ed evitando così di consumare nuovo suolo, obiettivo del resto che era nel programma elettorale dell’attuale Sindaco.
Le immagini che seguono mostrano quello che sta avvenendo ad Osteria Nuova, dove si stanno eseguendo opere di consolidamento del versante per poi realizzare nuove costruzioni residenziali; dalle fotografie si vede che prima dell’intervento l’area interessata era un ambiente collinare naturale, adesso cancellato dai lavori in corso.
Nel momento in cui un terreno viene rivoltato come si vede dalle foto, diventa inerte e, con la successiva cementificazione necessaria per realizzare gli edifici, si impermeabilizza cessando l’importante funzione di trattenere l’acqua ed altre fondamentali funzioni ecologiche.
Serva quindi il consumo di suolo in atto ad Osteria Nuova come esempio per evitare che gli stessi errori si ripetano nel nostro territorio.
Bagno a Ripoli, 30/06/2025
L’A.R.C.A.
Italia Nostra
Firenzeintralice APS
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