Un inquieto punto interrogativo, polemicamente inquieto, corona il titolo del convegno organizzato da L’A.R.C.A. presso l’Affratellamento il 29 ottobre scorso.
Difendere il progetto che da trent’anni lo Scultore Piero Gensini difende perché l’opificio medievale dell’Arte della Lana, situato nel territorio del Comune di Bagno a Ripoli, diventi Opificio delle Arti, in condivisione di esperienze e ricerche fra i tanti linguaggi della creatività.
Ma ci vogliono soldi, ci vuole impegno, ci vuole determinazione in tal senso da parte del proprietario della struttura, il Comune di Firenze, che a dire il vero, tentò, anni fa, di risolvere il problema mettendolo all’asta. Meno male che non lo comprò nessuno!
Grazie alla sua tenacia, Gensini ha saputo coinvolgere varie realtà culturali e associative nella difesa delle Gualchiere; egli è difensore e testimone del significato stesso del concetto di Arte, affrancato da qualunque obiettivo utilitaristico. E un primo risultato è stato ottenuto, la cancellazione delle Gualchiere dall’elenco dei beni alienabili; resta “soltanto” il problema del reperimento fondi!
Il convegno di ottobre ha costituito la seconda puntata dell’iniziativa, preceduta, nel settembre scorso, da una “prova generale “ di Opificio delle Arti: nella piazzetta tra le case dei lavoratori e la struttura del laboratorio (che sembra una nave approdata alla riva dell’Arno) tante modalità di Arte si sono incontrate: Scultura (ovviamente), Pittura, Musica, Letteratura, Poesia.
All’Affratellamento l’incontro del 29 ottobre è stato aperto dal saluto del presidente dell’Affratellamento, Luigi Mannelli, e da Valerio Pellegrini, presidente dell’Associazione, nell’auspicio di un positivo futuro per le Gualchiere.
"L’oggi” delle Gualchiere, pur nella mortificante situazione attuale, è l’incontro fra Arte, Natura, Cultura, Poesia, documentato dalle splendide immagini del filmato realizzato da Grazia Bianchi, già proiettato a coronamento della creativa giornata di settembre.
Leonardo Rombai, in qualità di rappresentante di Italia Nostra, ha tracciato, con efficace sintesi, la storia dell’edificio, della sua fondamentale importanza nella economia della Firenze delle Arti e del Granducato, fino ad una perdita di funzionalità nella Firenze di oggi.
La vita del borgo dal Novecento fino ai nostri giorni è stata rievocata dai ricordi, personali e tramandati dai parenti, di Angela Del Soldato, ultima abitante dopo una presenza della sua famiglia alle Gualchiere fin dal XVI secolo. E Piero Gensini ha condiviso con tutti i presenti il ricordo del suo arrivo, trentun anni fa, e della sua giornaliera presenza nello studio in cui dà forma alle emozioni che le Gualchiere sollecitano in lui.
Enio Messeri, come ingegnere, ha illustrato la documentazione di un progetto di recupero di tutto l’ambiente, elaborato dagli uffici tecnici del Comune di Firenze, un progetto che, tutto sommato, resta vago di fronte al sempre presente dubbio in chi sostiene l’opificio delle arti su una effettiva destinazione a tale scopo o su un utilizzo prevalentemente consumistico e banalmente turistico.
Il dubbioso domani delle Gualchiere è stato analizzato da due esponenti di una politica che muove dall’incontro con i cittadini e con le istanze di base, Sonia Redini e Dmitrij Palagi, dei Consigli Comunali, rispettivamente, di Bagno a Ripoli e di Firenze. Impegno per un lavoro comune che porti ad una interrogazione ufficiale presso la Giunta di Firenze perché le carte siano un po’ meno coperte e si possa intravedere una soluzione in linea con le ragioni dell’Arte prevalenti su quelle del commercio: questo sarà l’argomento della prossima puntata.
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