Anche il mese di luglio è stato caratterizzato dal ripetersi di fenomeni estremi, connessi con i cambiamenti climatici indotti da attività umane.
Il rapporto del LaMMA appena pubblicato sul sito del Consorzio e consultabile con questo link dimostra con dati scientifici inoppugnabili che lo scorso mese è stato il più caldo mai registrato a livello globale e che l’ondata di calore del periodo 8 – 25 luglio è stata la più lunga ed intensa mai registrata in Italia.
È il frutto di una anomalia di circolazione atmosferica che negli ultimi 25 anni si ripete con maggior frequenza.
All’ondata di calore hanno fatto seguito eccezionali temporali intensi e trombe d’aria nel nord Italia, a conferma del fatto che i cambiamenti climatici stanno provocando fenomeni estremi sempre più frequenti.
I dati che vengono forniti nel rapporto, quindi, confermano quanto hanno detto gli stessi esperti del LaMMA in occasione dei convegni che abbiamo organizzato a maggio, anche in quel caso con dati e grafici che non lasciano dubbi: le attività umane stanno provocando il riscaldamento del pianeta e stanno cambiando il clima con una intensità e repentinità mai registrate nelle passate ere geologiche.
Ciò spazza via tutte le tesi negazioniste, secondo cui d’estate ha sempre fatto caldo; i dati dimostrano infatti che le ondate di calore di quaranta o sessanta anni fa, fenomeni già eccezionali allora, non sono state così intense e persistenti come quella di quest’anno.
E il fresco di questi giorni non autorizza affermazioni meramente empiriche (“fa più fresco, altro che riscaldamento globale!”) di persone che sono in mala fede o non arrivano a capire che il riscaldamento globale è una tendenza, che ovviamente conosce dei momenti di pausa momentanea.
Non si nega certo la malattia degenerativa, sol perché il paziente ha periodi di lucido intervallo!
Chi sostiene tesi negazioniste, di fronte a dati obbiettivi chiari e inoppugnabili, ha una gravissima responsabilità per diffondere informazioni false e infondate, che disorientano i cittadini ed ostacolano i processi di transizione ecologica, con grave danno per tutti.
Ma è molto pericoloso anche chi, pur non negando il riscaldamento globale, ritiene si possa continuare con questo modello di sviluppo e crescita sacrificando l’ambiente, come ha fatto anche la nostra amministrazione approvando i nuovi piani urbanistici che prevedono un consistente consumo di suolo.
La situazione attuale e l’assetto dei principi della nostra costituzione, che pone l’ambiente e il paesaggio al di sopra degli interessi economici, impongono un cambiamento radicale.
Per approfondire: Consorzio LaMMA Caratteri eccezionali dell'ondata di calore di luglio 2023
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