Passa ai contenuti principali

Consumo di suolo e alluvioni: è ora di finirla!


Bagno a Ripoli, 1 giugno 2023

La bomba d’acqua di mercoledì 24 maggio nella zona di Osteria Nuova, solo nove mesi dopo i  fenomeni verificatisi a Grassina e Antella e in concomitanza con le alluvioni in Romagna, conferma quanto già si sapeva ed è stato spiegato nel recente ciclo di incontri sui cambiamenti climatici organizzato da L’A.R.C.A.: fenomeni estremi come siccità, nubifragi ed alluvioni saranno sempre più frequenti ed intensi a seguito dei cambiamenti climatici indotti dal riscaldamento globale provocato dall’uomo.

I fattori che aggravano le conseguenze di nubifragi ed alluvioni sono la mancata manutenzione del territorio e il consumo di suolo che impermeabilizza il terreno impedendogli di assorbire l’acqua.

Nel caso specifico, verificatosi mercoledì scorso, ci sono due fattori che evidenziano ulteriori rischi per il futuro:

- L’assetto idrogeologico dell’alta valle dell’Isone sarà stravolto dal rimodellamento morfologico per la realizzazione della Terza corsia autostradale con il torrente costretto a scorrere all’interno di un grande tubo, posto sotto un terrapieno artificiale. L’onda di piena osservata ad Antella costituisce un segnale pericoloso. Tale opera ucciderà la preziosa biodiversità del luogo, disattendendo l’art. 9 della Costituzione che riconosce l’importanza della difesa del suolo e della biodiversità per scongiurare disastri e tragedie “annunciate”.

- Ad Osteria Nuova sarà realizzato un complesso residenziale in una zona fragile dal punto di vista idrogeologico, con il rischio di aumentare il flusso di acqua piovana verso le abitazioni sottostanti e di saturare ulteriormente l’alveo naturale dell’Isone. 

In generale, i nuovi strumenti urbanistici approvati dall’Amministrazione Comunale (Piano Strutturale e Piano Operativo) produrranno incremento del consumo di suolo ingiustificato e di conseguenza si alimenterà il riscaldamento globale, causa non secondaria del cambiamento climatico.

Disonesto, oltre che insufficiente, annunciare ora una task force per monitorare la manutenzione dei terreni e segnalare l’eventuale stato di abbandono, dopo aver rifiutato un’analoga proposta fatta dalle opposizioni a seguito della disastrosa alluvione del 15 agosto 2022.

È necessario fare prima un approfondimento delle aree a rischio idraulico e idrogeologico e individuare gli interventi necessari, affidando il lavoro a un Ente indipendente e non, come è stato fatto per il rimodellamento morfologico, ad una società di consulenza legata a Autostrade per l’Italia e gravata dal conflitto d’interesse.

Ma soprattutto è indispensabile che nessun centimetro di suolo venga più consumato, perché i vantaggi di pochi non possono tradursi in danni per tutta la collettività; crescita, progresso e sviluppo non vanno più d’accordo con cemento e asfalto.

Legambiente, Italia Nostra, L'A.R.C.A. – Ass. Ripolese per la Cultura dell’Ambiente, Fridays For Future Firenze, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Comitato Amici di Mondeggi Bene Comune, Il Pianeta, Per una Cittadinanza Attiva Bagno a Ripoli, Potere al Popolo, ASD Piano Terra, Firenze inTralice, Rifondazione Comunista, VAS onlus–Circolo Chianti Fiorentino, Comitato di Vicchio e dintorni, Movimento Cinque Stelle

Commenti

Post popolari in questo blog

La primavera agli scavi di Bagno a Ripoli

                       Arriva la primavera, l’erba cresce e arrivano le prime fioriture. Le immagini che pubblichiamo mostrano quindi un bel quadretto primaverile del nostro territorio. Peccato però che sotto questo bel prato con i primi fiori ci sia l’area archeologica di Bagno a Ripoli, coperta sì da un bel tappeto ma non più visibile. Ci impegneremo affinché i reperti archeologici tornino ad essere leggibili, ma vien da pensare che presto questa potrebbe essere l’unica area verde rimasta a Bagno a Ripoli, visto che quelle esistenti nei dintorni saranno presto occupate da costruzioni e infrastrutture, e l’area avrebbe allora un duplice valore archeologico, perché anche l’erba, i fiori e gli alberi saranno testimonianze di un passato ormai scomparso.                                        

Archeologia: un primo bilancio

Dopo i due incontri pubblici che abbiamo organizzato sul tema dell’archeologia, possiamo fare un primo bilancio. Sia l’incontro di sabato 16 a Prim.OLIO su olivi ed olio ai tempi degli etruschi e dei romani, sia l’incontro di giovedì 21 sulle testimonianze archeologiche del nostro territorio hanno avuto una buona partecipazione di persone che hanno dimostrato interesse. Carlotta Cianferoni e Massimo Casprini, che ringraziamo, hanno fatto interventi molto interessanti, contribuendo a far conoscere alla popolazione le principali emergenze archeologiche, per cui ci possiamo ritenere soddisfatti. Fra l’altro, in mezzo alle nostre due iniziative si è casualmente inserita la presentazione dei ritrovamenti archeologici nell’area del Centro Sportivo della Fiorentina, per cui il tema dell’archeologia nel nostro territorio ha tenuto banco per quasi una settimana. Da questi tre eventi si possono già trarre alcune indicazioni. Da un lato, abbiamo i siti riportati alla luce già da molti ...

Perché fermare il consumo di suolo

Il documento che segue, redatto da L'A.R.C.A. , Italia Nostra e Firenzeintralice Aps, è stato recentemente inviato al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli. * * * Quando negli anni ’80 i Verdi di Bagno a Ripoli si battevano contro la cementificazione del territorio ripolese era per mettere in evidenza non solo il danno ambientale ma anche le storture della rendita fondiaria. Quando un’amministrazione pubblica, in questo caso il comune, rende edificabile un terreno agricolo ne aumenta il valore; si pensi che il valore al metro quadro di un terreno agricolo da 10 euro può salire fino a 1000 euro. Il proprietario, così, si arricchisce senza aver speso una goccia di sudore e senza pagare tasse per il plusvalore che questo comporta: una profonda ingiustizia sociale oltre che un danno ambientale ed erariale. Noi oggi abbiamo ulteriori motivi per controbattere le nuove edificazioni: il danno ambientale che il consumo di suolo implica e il decremento demografico ...