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Parco di Ripoli: il parco che c'è già

 Fra il giardino dei Ponti la Pieve e Sorgane c’è un’ampia area incolta, abbandonata da molti anni, nella quale l’amministrazione ha in progetto di realizzare un parco pubblico.

Pensiamo che questo sia un pezzo di Pian di Ripoli che merita di essere protetto per salvaguardarne la funzione ecologica di polmone verde fra Bagno a Ripoli e Firenze, assolutamente indispensabile per proteggerci dagli effetti negativi del cambiamento climatico.

Olmi, primavera 2022

Oggi è più che mai necessaria la conservazione di tutte le aree naturali rimaste, importanti per l’assorbimento di CO2, per evitare l’impermeabilizzazione dei suoli, per mitigare l’effetto isole di calore che nelle nostre città è sempre più marcato e in generale per la qualità della vita della popolazione.

Per questa ragione, abbiamo fatto dei sopralluoghi, scoprendo testimonianze del passato agricolo (alberi da frutto, canalizzazioni), tracce della antica viabilità, sorgenti e varie specie vegetali.

In sostanza, l’area è già un parco, basta solo ripulirla dalla vegetazione infestante e dai rifiuti che, purtroppo, in certe zone si trovano in grande quantità.


I percorsi esistenti possono essere recuperati, evitando comunque l’uso di cemento e asfalto, vari appezzamenti possono essere utilizzati per l’agricoltura sociale, ampliando il progetto degli orti sociali ora ben avviato, alternandoli con aree per libero svago.

Non serve, quindi, fare un secondo giardino dei Ponti, come vuol fare l’amministrazione, dotando l’area di una grossa passerella di legno curvilinea del tutto avulsa dai percorsi esistenti e di inutili strutture impattanti, come un punto di ristoro e addirittura una biblioteca all’aperto, che pongono seri problemi di gestione, con rischio di deteriorarsi se non decollano.

Il parco dell’amministrazione richiede quindi un consistente esborso di denaro pubblico per la realizzazione (esproprio, affidamento a ditte per la realizzazione) e per la gestione, che a Bagno a Ripoli sappiamo essere stata non esemplare in altre aree verdi.

Il parco c’è già e può essere considerato un bene comune, perché oggi è già utilizzato da molti cittadini per il passeggio e perché può essere recuperato e gestito dal basso da cittadini ed associazioni.


I susini, primavera 2022
Noi abbiamo già iniziato a prendercene cura assieme a Legambiente, effettuando un'operazione di pulizia il 22 ottobre scorso, assieme ai ragazzi delle scuole.
Il Gruppo Trekking ha segnalato come percorso l’antica via del Poggio della Pieve e organizzato escursioni, anche alla scoperta delle piante.
Frequentandolo, abbiamo individuato delle aree di interesse, come il meraviglioso bosco di olmi, attraversato da un sentiero che abbiamo battezzato il viale degli Olmi e abbiamo riscoperto le sorgenti. Assieme a Legambiente e Gruppo Trekking abbiamo fatto una proposta al Comune per la gestione dal basso di questo bene comune, ma l’amministrazione sembra essere intenzionata a portare avanti il suo progetto senza alcun confronto con i cittadini.

La progettazione è ormai in stato avanzato, ma noi vogliamo continuare a prenderci cura di questo bene comune e a farvelo conoscere, nella speranza che le parti di maggiore interesse vengano recuperate al meglio e non distrutte per ripiantarci magari qualche alberello rachitico destinato a seccare alla prima ondata di calore.

In questo blog ve lo faremo conoscere con fotografie e descrizioni, ma ci pacerebbe che ognuno di voi fotografasse e descrivesse l’area del parco che più gli piace; potremmo poi preparare una mappa con i luoghi di interesse e a dar loro un nome, sarebbe un ulteriore passo in avanti nella cura di questo bene comune.

 


 

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